Cardiac biomarkers in the field of cardioncology: early identification of cardiotoxicity

Abstract

La cardiotossicità è un importante effetto collaterale delle terapie antitumorali che influisce sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza complessiva dei pazienti oncologici. La diagnosi precoce è cruciale per l'applicazione di strategie terapeutiche preventive e di supporto. La misurazione dei biomarcatori cardiaci specifici può diventare un metodo di routine utile per identificare i pazienti più inclini a sviluppare cardiotossicità e nei quali una strategia farmacologica preventiva e un monitoraggio cardiaco più stretto sono fondamentali. Sia le troponine che i peptidi natriuretici hanno mostrato avere un valore diagnostico incrementale rispetto alle modalità di imaging nell'identificare i pazienti a rischio di cardiotossicità. Le misurazioni ripetute delle troponine e il trattamento precoce con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina nei pazienti che mostrano valori aumentati del marcatore si sono rivelati molto efficaci nel prevenire la disfunzione cardiaca indotta da chemioterapia e gli eventi cardiaci correlati. Ulteriori studi prospettici sono necessari per chiarire se le troponine e i peptidi natriuretici forniscano lo stesso tipo di informazioni o se la loro valutazione combinata permetta una migliore stratificazione del rischio cardiaco per i pazienti oncologici trattati con terapie oncologiche di vecchia e nuova generazione. La standardizzazione dell'uso di routine dei biomarcatori cardiaci in questo contesto clinico è una necessità attuale per il loro migliore utilizzo nella pratica clinica.

Parole chiave: Cardioncologia; Troponine; Peptidi natriuretici; Cardiotossicità; Diagnosi precoce.