What’s new in Cardiology 2020
Abstract
Il panorama scientifico 2020 è stato dominato dalla pandemia CoViD, che ha quasi del tutto assorbito l’interesse e le energie della ricerca, in ogni branca della medicina. La cardiologia non ha fatto eccezioni. Non vi è stata piattaforma web, congresso o meeting, rivista internazionale o nazionale, che non si sia occupata in larga misura dei rapporti fra CoViD-19 e malattie cardiovascolari. Il risultato è stata la povertà di reali novità nella produzione scientifica in ambito cardiovascolare. Anche l’attesissimo progetto ISCHEMIA, pubblicato nel 2020, che peraltro non ha apportato reali novità nel trattamento della cardiopatia ischemica cronica, non ha suscitato il dibattito scientifico che sarebbe stato necessario, soffocato purtroppo dalla tragedia CoViD che il mondo ha vissuto in questo anno. Una delle poche eccezioni dell’anno 2020 è stata la inarrestabile conferma degli inibitori SGLT2, che hanno ormai travalicato il semplice ruolo di farmaci antidiabetici, per collocarsi a pieno titolo fra gli agenti dotati di uno spiccato ruolo protettivo verso gli outcomes cardiovascolari. Come ogni anno, abbiamo concentrato la nostra attenzione su alcuni temi, che riteniamo particolarmente significativi per l’interesse dei lettori.