ARCA, out-patient cardiology and the young cardiologists
Presidente Nazionale A.R.C.A., ASL Napoli 3 Sud, Pompei (NA)
Questo numero di Cardiologia Ambulatoriale ospita una duplice iniziativa editoriale particolar- mente importante per i contenuti che ne sono alla base e per le prospettive che ne potrebbero derivare: la pubblicazione dei primi progetti di ricerca pro- venienti dai Concorsi ARCA Young che si sono tenuti in diverse sedi regionali italiane e la pubblicazione dei primi Aggiornamenti di cardiologia clinica a cura della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università di Pisa.
È opportuno dare qualche breve cenno sulle ori- gini di ARCA Young. Nel corso del 2018 ARCA Liguria, presto seguita dalla sezione del Piemonte, della Puglia e poi da altre, si è fatta promotrice di un premio di studio destinato a progetti di ricerca di cardiologi under 35 in area cardio-metabolica, con lo scopo di supportare, anche economicamente, i giovani ricercatori, specialisti o anche specializzandi, dottori di ricerca o dottorandi. Dopo l’aggiudicazione del premio in ambito regionale, i vincitori hanno avuto l’opportunità di presentare i loro lavori al Congresso della propria Regione e successivamente al Congresso Nazionale ARCA. I progetti sono stati quindi sottomessi alla rivista Cardiologia Ambulatoriale, organo ufficiale ARCA, che in questo numero pubblica i lavori dei vincitori del Premio ARCA Young Liguria e Puglia. Nel prossimo numero sarà pubblicato il progetto del vincitore del Premio ARCA Young Piemonte. Non è stato facile per le giurie esaminatrici scegliere un solo vincitore fra decine di progetti tutti di ottima qualità. In questo numero della rivista vengono inoltre pubblicati due ottimi lavori, un caso clinico e una rassegna, provenienti da giovani cardiologi appartenenti ad ARCA Lazio.
L’altra iniziativa editoriale che prende il via con questo numero di Cardiologia Ambulatoriale è quella degli Aggiornamenti di Cardiologia Clinica. Una rassegna periodica di argomenti tratti dai seminari tenuti dai cardiologi in formazione presso la Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare di Pisa, di cui è direttore il prof. Roberto Pedrinelli. Questo numero vede la pubblicazione di tre lavori su una tematica omogenea: miocardiopatie acute e croniche e indicazioni al trapianto cardiaco. Ogni lavoro, supervisionato da un autore di larga fama internazionale, è indirizzato ai cardiologi clinici italiani per cui Cardiologia Ambulatoriale rappresenta ancor più un importante organo di aggiornamento e di formazione. È questa una nuova ed originale formula di collaborazione fra la cardiologia accademica e la cardiologia clinica. Anche in questo caso, non può non essere sottolineata l’ottima qualità di questo up-to-date su tematiche che si estenderanno a tutti gli argomenti di attualità della cardiologia clinica.
Queste due iniziative editoriali sono apparentemente molto diverse nei loro principi ispiratori, in quanto l’una muove dalla cardiologia del territorio e l’altra dalla cardiologia accademica. In realtà, entrambe sono sostenute da principi comuni e condividono obiettivi concordi.
Sostenere i giovani cardiologi, valorizzandone le attitudini alla ricerca ed alla comunicazione scientifica è ciò che accomuna le due iniziative editoriali e che dovrebbe rappresentare uno degli impegni di ogni Società scientifica.
ARCA ha sempre creduto ed investito nella formazione culturale e nella promozione gestionale dei giovani. In ARCA ogni giovane cardiologo, che ha interesse e determinazione a sviluppare tematiche di cardiologia ambulatoriale, ha gli strumenti societari per farlo, senza dover sottostare ai “freni gerarchici” che invece hanno caratterizzato e caratterizzano altre Società scientifiche. Una delle più chiare espressioni di questo impegno della nostra Società è quello di riservare, da oltre dieci anni, due sessioni del Congresso Nazionale ai soci under 40 con una resa, in termini di scelta degli argomenti e qualità delle presentazioni, veramente eccellente. Ma non solo! C’è un indirizzo dato dal Consiglio Nazionale ed è quello di avere in ogni Direttivo regionale una significativa quota di under 40.
I giovani cardiologi, formatisi nelle scuole universitarie, nelle corsie e laboratori ospedalieri, si affacciano alla cardiologia clinica attratti prevalente- mente dalle cardiopatie acute e dai loro strumenti di gestione interventistica e chirurgica. Generazioni di emodinamisti, aritmologi e cardiochirurghi si sono formate e si formeranno per curare prevalentemente le cardiopatie acute.
In realtà, la fase acuta rappresenta solo un mo- mento molto circoscritto nella storia naturale delle malattie cardiovascolari. La cardiologia ambulatoriale ha obiettivi molto diversi e complementari rispetto alla cardiologia della fase acuta. La cardiologia ambulatoriale si occupa, in senso lato, della fase pre-acuta e post-acuta delle cardiopatie, di prevenzione primaria e secondaria, vale a dire della gestione a lungo termine della malattia cardiovascolare.
Si può fare una buona cardiologia ambulatoriale sia negli ambulatori ospedalieri e universitari, sia negli ambulatori del territorio. Al di là della struttura fisica ove si svolge, tutti facciamo lo stesso lavoro, ci occupiamo delle stesse cose, con gli stessi obiettivi! Perciò noi non crediamo minimamente alla contrapposizione fra cardiologia ospedaliera e cardiologia del territorio. Altri hanno coniato il termine di cardiologia extraospedaliera, noi abbiamo sempre parlato e parliamo di cardiologia ambulatoriale.
I giovani dunque devono essere nuovamente attratti e sostenuti nella loro libera scelta di occuparsi di cardiologia ambulatoriale. I premi ARCA Young e la collaborazione con le scuole di specializzazione hanno appunto questo scopo.
Christian Barnard, uno dei più grandi cardiochirurghi di tutti i tempi, il primo a praticare un trapianto di cuore, ci ha lasciato una frase che ogni giovane medico dovrebbe conoscere e farne tesoro: “Se nella mia vita mi fossi occupato di prevenzione, invece di salvare la vita a 150 persone, avrei potuto salvare 150 milioni di vite”.
Oggi il contenuto di questa frase, rivoluzionaria fino a pochi decenni orsono, dovrebbe ispirare l’opera di ogni medico che si occupa di salute pubblica.
INDIRIZZO PER LA CORRISPONDENZA
Dott. Giovanni Battista Zito ASL Napoli 3 Sud
Pompei (NA)
E-mail: g.zito@aslnapoli3sud.it