Cardiac damage after radiotherapy for breast cancer: prevention prospects


Danno cardiaco da radioterapia nelle malattie neoplastiche mammarie: prospettive di prevenzione
Maria Filomena Dedola, MD 1; Fausto Masala, MD 2; Michele Aquilano, MD 3; Franco Pinna, MP 5; Serena Soddu, MD 4
1 Dir. F.F. Struttura Complessa di Radioterapia, Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, AOU Sassari
2 Medico in formazione in Radioterapia Oncologica, Università degli Studi di Sassari
3 Medico in formazione in Radioterapia Oncologica, Università degli Studi di Firenze
4 Medico in formazione in Igiene e medicina preventiva, Università degli Studi di Sassari
5 Fisico Medico, SSD Fisica Sanitaria ATS Sardegna, AOU Sassari

Abstract

Introduzione: le complicanze cardiovascolari tardive che si presentano a seguito di radioterapia sul distretto toracico, anche utilizzando le moderne tecniche di terapia radiante, rappresentano una problematica rilevante e sempre più sentita. L’attenzione verso i pazienti lungo-sopravviventi alla patologia cancro sta divenendo un argomento di grande interesse, specialmente dopo irradiazione toracica, e particolarmente nei confronti delle pazienti con carcinoma alla
mammella di sinistra.
Scopo: obiettivo del nostro studio è ottenere la riduzione della dose al cuore in pazienti con carcinoma della mammella sottoposte a trattamento radiante utilizzando un metodo di controllo del respiro a costo zero.

Metodi e Risultati: Presso il nostro centro di Radioterapia Oncologica sono state arruolate 12  pazienti affette da carcinoma della mammella di sinistra che hanno effettuato un trattamento radioterapico con tecnica di controllo volontario del respiro. Per ciascuna delle pazienti trattate è stata valutata la dose media al cuore e la dose massima all’arteria discendente anteriore (LAD), in respiro libero ed inspirazione volontaria. La media della dosi medie al cuore e delle dosi massime alla LAD in respiro libero sono state rispettivamente di 1,9 Gy e di 34,6 Gy contro le corrispettive dosi in inspirazione volontaria di 1,3 Gy e di 16,3 Gy, rispettivamente.
Conclusioni: l’utilizzo della tecnica di controllo volontario del respiro nel trattamento radioterapico del carcinoma della mammella ha evidenziato un netto risparmio di dose alla parete cardiaca e alla LAD con minor rischio presunto di insorgenza di eventi cardiotossici tardivi conseguenti alla radioterapia. La tecnica utilizzata è di facile applicazione, non costosa ed efficace al fine di ridurre la irradiazione al cuore e quindi di proteggere da esiti dannosi a distanza pazienti lungo-sopravviventi.

Parole chiave: Cardiotossicità tardiva; Radioterapia; Controllo del respiro; Dose media; LAD.

Introduction: late cardiovascular complications that occur following radiotherapy of the thoracic district, also if using modern radiation therapy techniques represent a considerable problems increasingly recognised. The attention devoted to long-term surviving patients it’s becoming an argument of strong interest, especially following thoracic irradiation, and particularly towards patients with left side breast cancer.
Purpose: the aim of our study is to obtain a decrease of the dose given to the heart for patients with breast cancer treated with radiation therapy utilizing a cost nothing breath control approach.
Methods and Results: in our Radiation Oncology centre have been enlist 12 patients suffering from left side breast cancer that have done a voluntary breath hold radiotherapic treatment. It has been evaluated dose mean to the heart and dose max to the lateral anterior descending artery (LAD) in free breathing and in voluntary breath hold for each of the treated patient. The average of the dose mean to the heart and of the dose max to the LAD in free breathing have been respectively 1.9 Gy and 34.6 Gy compared to the average of the dose mean to the heart and of the dose max to the LAD in voluntary breath hold that have been respectively 1.3 Gy and 16.3 Gy.

Conclusion: the use of voluntary breath hold technique for radiotherapy treatment of breast cancer has underlying a net saving of the cardiac wall and the LAD with less onset of cardiotoxic events following radiotherapic treatment. This technique is easy to apply, inexpensive and effective to decrease heart irradiation and therefore to protect it from dangerous long-term outcomes for long-term surviving patients.

Key words: Cardiovascolar late toxicity; Radiotherapy; Voluntary breath-hold technique; Mean dose; LAD.


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