Cardiac damage after radiotherapy for breast cancer: prevention prospects
2 Medico in formazione in Radioterapia Oncologica, Università degli Studi di Sassari
3 Medico in formazione in Radioterapia Oncologica, Università degli Studi di Firenze
4 Medico in formazione in Igiene e medicina preventiva, Università degli Studi di Sassari
5 Fisico Medico, SSD Fisica Sanitaria ATS Sardegna, AOU Sassari
Abstract
mammella di sinistra.
Scopo: obiettivo del nostro studio è ottenere la riduzione della dose al cuore in pazienti con carcinoma della mammella sottoposte a trattamento radiante utilizzando un metodo di controllo del respiro a costo zero.
Metodi e Risultati: Presso il nostro centro di Radioterapia Oncologica sono state arruolate 12 pazienti affette da carcinoma della mammella di sinistra che hanno effettuato un trattamento radioterapico con tecnica di controllo volontario del respiro. Per ciascuna delle pazienti trattate è stata valutata la dose media al cuore e la dose massima all’arteria discendente anteriore (LAD), in respiro libero ed inspirazione volontaria. La media della dosi medie al cuore e delle dosi massime alla LAD in respiro libero sono state rispettivamente di 1,9 Gy e di 34,6 Gy contro le corrispettive dosi in inspirazione volontaria di 1,3 Gy e di 16,3 Gy, rispettivamente.
Conclusioni: l’utilizzo della tecnica di controllo volontario del respiro nel trattamento radioterapico del carcinoma della mammella ha evidenziato un netto risparmio di dose alla parete cardiaca e alla LAD con minor rischio presunto di insorgenza di eventi cardiotossici tardivi conseguenti alla radioterapia. La tecnica utilizzata è di facile applicazione, non costosa ed efficace al fine di ridurre la irradiazione al cuore e quindi di proteggere da esiti dannosi a distanza pazienti lungo-sopravviventi.
Parole chiave: Cardiotossicità tardiva; Radioterapia; Controllo del respiro; Dose media; LAD.
Purpose: the aim of our study is to obtain a decrease of the dose given to the heart for patients with breast cancer treated with radiation therapy utilizing a cost nothing breath control approach.
Conclusion: the use of voluntary breath hold technique for radiotherapy treatment of breast cancer has underlying a net saving of the cardiac wall and the LAD with less onset of cardiotoxic events following radiotherapic treatment. This technique is easy to apply, inexpensive and effective to decrease heart irradiation and therefore to protect it from dangerous long-term outcomes for long-term surviving patients.
Key words: Cardiovascolar late toxicity; Radiotherapy; Voluntary breath-hold technique; Mean dose; LAD.