CArdiovascular Risk Awareness of ItaliaN WOMEN The A.R.C.A. (Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali) CARIN WOMEN survey


La Survey CARIN WOMEN dell’A.R.C.A. sulla consapevolezza del rischio cardiovascolare nelle donne italiane
Adele Lillo 1; Ettore Antoncecchi 2; Valeria Antoncecchi 1
On behalf of the Gender Medicine Study Group of A.R.C.A.
1 Ospedale “Fallacara” Triggiano
2 Poliambulatorio Medigea, Modugno (Bari)

Abstract

Differenze di sesso e genere modificano la biologia e la fisiopatologia. Fino ad oggi non c’è stata l’attenzione dovuta a questo problema e risultati di ricerca scientifica condotta perlopiù nel sesso maschile sono stati inappropriatamente traslati al sesso femminile. Il preconcetto dell’ombrello ormonale femminile ha finito per minimizzare l’impatto dei fattori di rischio e delle malattie cardiovascolari che invece costituiscono la prima causa di morte nella donna nei paesi sviluppati. Per fare il punto sulla consapevolezza femminile in Italia ed individuare modalità e topics di intervento, l’ARCA (Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali) con la collaborazione del GISeG (Gruppo Italiano Salute e Genere) ha condotto una survey arruolando 2856 donne, intervistate presso ambulatori medici prevalentemente cardiologici. L’età media delle arruolate è stata di 53,8 ± 13,4 anni, la scolarità è risultata globalmente bassa per un paese europeo (53% con diploma di scuola media superiore o laurea). Il 40% delle intervistate è risultata essere single. La consapevolezza sui fattori di rischio tradizionali è risultata elevata, un po’ meno per il diabete mellito (81%). La presenza di eventi cardiovascolari è risultata fortemente correlata ad età e numero di fattori di rischio tradizionale. La percezione del rischio cardiovascolare femminile è che esso sia inferiore a quello maschile per il 26,68%, uguale per il 41,49% e superiore per il 15,47% delle intervistate, mentre il 16,36% non ha risposto. Vi è una notevole sottostima del proprio sovrappeso e idee confuse sul significato di attività fisica che viene praticata in maniera regolare solo dal 20%. Una larga percentuale di donne trova difficile cambiare lo stile di vita, prevalentemente le abitudini alimentari (45%). Il 91% necessita di ulteriori informazioni riguardo al RCV e oltre l’80% vorrebbe che fosse il medico di famiglia a fornirle. In conclusione, la consapevolezza delle donne sul proprio rischio cardiovascolare è ancora non ottimale e le intervistate ritengono che debbano essere informate soprattutto dal medico di famiglia.

Key words: Differenze di genere; Rischio cardiovascolare; Consapevolezza; Stile di vita; Donne italiane.

Abstract

Sex and gender differences change biology and pathophysiology. Up to now there has been no attention to this problem and the results of scientific research conducted mainly in men were inappropriately shifted to the female sex. The female “umbrella-hormone” bias has come to minimize the impact of risk factors and cardiovascular disease which instead are the leading cause of death in women in developed countries. To take stock of female awareness in Italy and identify methods and topics of intervention, ARCA (Associazioni Regionali Cardiology Ambulatoriali), with the collaboration of GISeG (Gruppo Italiano Salute e Genere), conducted a survey enrolling 2,856 women, mainly interviewed in cardiological outpatient clinics. The mean age of the enrolled patients was 53.8 ± 13.4 years, school attendance was generally low for a European country (with 53% of senior high school diploma or degree). Forty percent of respondents were single. Awareness of traditional risk factors was high, slightly less for diabetes mellitus (81%). The presence of cardiovascular events was strongly correlated with age and the number of conventional risk factors. Lifestyle change seemed to be difficult for a large percentage of women, mainly the eating habits (45%). Ninety one percent declared to need more information about the CVR and over 80% would like the family doctor to provide it. In conclusion, women’s awareness of their cardiovascular risk is still not optimal and the interviewees believe that they need to be primarily informed by their family doctor.

Parole chiave: Gender difference; Cardiovascular risk; Awareness; Lifestyle; Italian women.


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