FOCUS-ON: Update in cholesterol lowering therapy
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A distanza di oltre 45 anni dagli studi di Goldstein e Brown, che dimostrarono il ruolo dell’enzima HMG-CoA reduttasi nel metabolismo del colesterolo e nella fisiopatologia delle ipercolesterolemie 1, e da quelli di Endo sulla sintesi delle statine 2, l’unica certezza che sembra restare tale è che l’ipercolesterolemia è un fattore di rischio da correggere con una attenzione tanto maggiore quanto più alto è il rischio cardiovascolare che caratterizza il soggetto che intendiamo trattare 3. Quasi tutto il resto di quello che invece sembrava denotare in maniera indiscussa anni ed anni di terapia ipocolesterolemizzante nel paziente a rischio cardiovascolare è stato rimesso in discussione da una serie di riflessioni critiche in tema di obiettivi terapeutici 3 e di importanti risultati giunti da trials clinici randomizzati che hanno testato e dimostrato l’efficacia clinica di farmaci ipocolesterolemizzanti non statinici (4, 5). Subito dopo una riflessione critica sulla possibilità di limitare alle cosiddette statine ad “elevata intensità” il trattamento dei soggetti ad alto rischio cardiovascolare e subito dopo la definizione in base al risultato dei trials clinici con tali statine ad “elevata intensità” di target terapeutici di colesterolo per i soggetti ad elevato rischio cardiovascolare 6, 7, 8, farmaci ipocolesterolemizzanti non statinici come ezetimibe e inibitori di PCSK9 hanno spalancato nuovi orizzonti terapeutici, ben lungi dall’essere solo immaginabili solo pochi anni addietro 4, 5. I trials clinici su tali farmaci ipocolesterolemizzanti non statinici, più che dare risposte definitive e confermare apparentemente solide certezze precedenti, hanno invece sollevato nuovi interrogativi, arricchendoci soprattutto di tutta una serie di solide “incertezze”. Quali targets perseguire nella terapia ipolipemizzante? In quali pazienti? Con quali farmaci o con quali associazioni di farmaci? Quali farmaci ipocoelsterolemizzanti preferire? Quali come primo approccio terapeutico? Quale il senso di target terapeutici nella terapia ipocolesterolemizzante? Una serie di solide “incertezze” che le pagine a seguire cercheranno di rendere meno solide o meno “incerte”, alla luce delle più recenti pubblicazioni in letteratura scientifica sull’argomento.