Introduzione


FOCUS-ON: Cardio-oncologia 2020 Corso di formazione ARCA Firenze, 21-22 febbraio 2020
Elena Coletti Moia 1; Cristiana D’Ambrosio 2; Stefano Nistri 3
 1 Ambulatorio di Cardio-Oncologia. Ospedale Humanitas Gradenigo, Torino
2 Ambulatorio di Cardiologia. DSS n. 3 “F. Veneziale”, Isernia
3 CMSR Veneto Medica – Servizio di Cardiologia

INTRODUZIONE

Il trattamento antineoplastico contemporaneo, frutto dell’avanzamento della ricerca, nonostante rappresenti una storia di successo medico per l’aumento dei tassi di sopravvivenza a 5 anni di tutte le neoplasie, dal 50% nel periodo 1975-1997 al 68% nel periodo 1998-2005, ha prodotto un’ampia coorte di lungo-sopravviventi, caratterizzati da alto rischio di cardiotossicità tardiva. In questa definizione rientrano le possibili conseguenze delle terapie antineo– plastiche che possono impattare sull’apparato cardiovascolare contribuendo in modo significativo al carico globale delle malattie cardiovascolari. In particolare, le chemioterapie citotossiche, le terapie molecolari mirate e l’irradiazione mediastinica sono state collegate a danno miocardico, disfunzione sisto-diastolica ventricolare sinistra, scompenso cardiaco, trombogenesi, malattia pericardica, ipertensione, ischemia miocardica, aritmie cardiache e vasospasmo.

La prevenzione della cardiotossicità richiede da una parte la conoscenza dei possibili danni diretti (precoci e tardivi) delle terapie utilizzate e dall’altra una attenta valutazione del profilo di rischio cardiovascolare del paziente. La soluzione è l’approccio condiviso verso il paziente da parte dell’oncologo e del cardiologo, con quel lavoro di concerto che abbiamo definito cardio-oncologia. La scoperta e l’applicazione della chemioterapia con antraciclina negli anni ’70 fu forse il primo evento a favorire la collaborazione tra oncologi e cardiologi, dopo che fu riconosciuto che questi agenti erano associati allo sviluppo dell’insufficienza cardiaca. Da allora, numerosi altri fattori, tra cui il miglioramento della sopravvivenza da cancro, la tossicità cardiovascolare da radioterapia e le terapie molecolari mirate, hanno spinto alla necessità di collaborazioni sempre più formali tra cardiologo ed oncologo. Entrambi, attraverso strade diverse ma convergenti, si concentrano sui meccanismi del metabolismo cellulare, l’oncologo con le terapie prescritte, inibendo la replicazione cellulare, mira a frenarli ed il cardiologo si preoccupa di mantenerli a livello fisiologico. L’obiettivo comune è quello di trovare il giusto compromesso che nasce dal confronto.

Il concetto di cardio-oncologia come sottospecialità è stato accolto più rapidamente in alcuni sistemi sanitari rispetto ad altri, ma rimane una disciplina nascente nel contesto della cardiologia clinica o dell’oncologia. Gli obiettivi generali del cardio-oncologo mirano a facilitare la terapia antineoplastica in modo efficace, riducendo al minimo le sequele cardiovascolari, con un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici delle strategie di trattamento attuate. Queste decisioni richiedono una chiara comunicazione tra un ampio gruppo multidisciplinare che comprende cardiologi, oncologi, paziente e la loro famiglia e spesso richiedono un riesame periodico durante un corso di terapia. La complessità aggiuntiva di un’assistenza ottimale contro il cancro può rendere difficile il processo decisionale, sottolineando l’importanza della comprensione dei meccanismi di tossicità e dei benefici della terapia antineoplastica, che richiede una chiara comunicazione con il team di oncologia. Queste sfide rendono la cardio-oncologia un campo entusiasmante e dinamico, con importanti opportunità per migliorare i risultati clinici, entrambi attraverso sistemi organizzati di cure cliniche e programmi di ricerca.

Il corso di formazione in Cardio-oncologia tenutosi a Firenze il 21 e 22 febbraio 2020 è stato fortemente voluto dalla nostra Associazione per permettere al cardiologo ambulatoriale di poter acquisire gli strumenti per valutare il rischio cardiologico del paziente oncologico. Abbiamo pensato di raccogliere nella nostra rivista i contributi della maggior parte dei relatori presenti all’evento, permettendo in tal modo la divulgazione dei contenuti come strumento di guida per i colleghi cardiologi ambulatoriali.


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