Is there a Copernican revolution on cardiovascular risk factors taking place?
Cardiologo. Ex Direttore di Struttura Complessa di Medicina Interna – P.O. di Assisi
Abstract
Questo lavoro prende in esame una serie di pubblicazioni che analizzano il rapporto tra i livelli sierici delle frazioni LDL e HDL del colesterolo e le patologie cardiovascolari, con riferimento all’anziano. Due recenti studi, in particolare, diversi per impostazione risultano convergenti nei risultati. Il primo, lo studio PURE (Prospective Urban Rural Epidemiology), condotto dall’Università di Hamilton (Canada) e pubblicato su Lancet, ne ha contestato il rapporto diretto, portando prove epidemiologiche relativamente alla riduzione dei grassi alimentari che, secondo i dati emersi, non determinerebbe una riduzione del rischio cardiovascolare in tutti gli individui. Il secondo, più recentemente (novembre 2017), pubblicato su PLOS Biology e supportato da molteplici studi, ha riaperto la discussione sugli aspetti negativi del saccarosio.
Parole chiave: HDL-colesterolo; LDL-colesterolo; Saccarosio; Aterogenesi; Anziani.
Abstract
This work examines a series of publications analyzing the relationship between serum levels of LDL and HDL fractions of cholesterol and cardiovascular disease, focusing on the elderly. Two recent studies in particular, differently conceived but yielding the same results, are examined. The first one, the PURE Study (Prospective Urban Rural Epidemiology), carried out by the Hamilton University (Canada) and published on Lancet, questioned their direct correlation, showing epidemiological evidence that the reduction of diet fats would not cause a reduction of cardiovascular risk in all individuals. The second one, more recently published on Plos-biology (November 2017) and supported by several studies, reopened the debate on some negative aspects of saccarose.
Key words: Heart failure; HDL-cholesterol; LDL-cholesterol; Saccarose; Atherogenesis; Elderly.