Not just a Mediterranean diet. Revision of the food pyramid and of lifestyle
1 Azienda Sanitaria Matera
2 Policlinico Umberto I, Roma
Oggi non è più sufficiente parlare solo di dieta mediterranea. Occorre considerare altri aspetti della piramide alimentare quali i metodi di coltivazione e di allevamento e i prodotti che vi vengono utilizzati e che possono avere ricadute sul consumatore che li assume. La tipologia degli alimenti e la filosofia alimentare che sottende la dieta mediterranea sono ormai largamente conosciute, sia fra gli addetti ai lavori che fra i consumatori: frutta e verdura in quantità; carboidrati e cibi integrali; legumi, pesce almeno tre volte la settimana preferendo il pesce azzurro; carne, insaccati e formaggi stagionati con moderazione; pochi zuccheri, poco sale, sostituirlo quando possibile con aromi; condimento principe, ma da utilizzare con moderazione, l’olio d’oliva extravergine; prediligere la cottura al forno rispetto a quella fritta; l’importanza della stagionalità e della provenienza. Tutto questo oggi non è più sufficiente. E’ essenziale considerare altri aspetti, partendo dalla scelta dei semi, dal modo di coltivazione, raccolta e trasformazione del prodotto, per arrivare alle modalità di conservazione e di trasporto degli alimenti. Un punto cardine è la conoscenza dei prodotti utilizzati nei processi di coltivazione in agricoltura (pesticidi, erbicidi o altro), e in quelli di allevamento in zootecnia (antibiotici, ormoni). Su queste tematiche, ARCA Basilicata, in collaborazione con l’Associazione Amici del Cuore di Grassano, ha organizzato il 24 Giugno 2017 una manifestazione a cui hanno partecipato cardiologi ARCA, docenti universitari, esperti di farmacologia dell’alimentazione, esponenti degli agricoltori, politici, esponenti dei consumatori. Il titolo assegnato alla manifestazione è stato particolarmente significativo: “Stile di vita salutare. Non solo dieta mediterranea. Integrazione della piramide alimentare e dell’attività fisica”. Dal confronto fra gli esperti che hanno partecipato alla manifestazione è scaturita una serie di proposte che riteniamo utili portare alla conoscenza della comunità cardiologica italiana.
• Il principio ispiratore dell’alimentazione dovrebbe basarsi sulla biodiversità alimentare, preferendo in linea generale la cucina tradizionale legata al territorio.
• Dovrebbero essere privilegiati cereali, frutta e verdura provenienti da colture nazionali certificate, possibilmente biologiche.
• Importanza preminente nell’alimentazione va attribuita al pesce, preferendo tuttavia i pesci piccoli (sardine, sgombri, acciughe), ricchi di acidi grassi poliinsaturi e limitando il consumo del pesce di taglia grossa che spesso ha un elevato contenuto di mercurio.
• Devono essere tutelati i prodotti tipici regionali, che rappresaentano reali eccellenze alimentari.
• La scelta e l’acquisto dei prodotti, quando possibile, dovrebbe essere fatta direttamente nell’azienda di produzione, per avere la certezza dell’allevamento e della produzione all’aperto e con metodi tradizionali.
• Dovrebbe in ogni caso essere favorita la filiera corta, dal produttore al consumatore, riducendo il peso delle intermediazioni.
• Dovrebbero essere promossi e salvaguardati gli allevamenti a terra e allo stato brado.
• In tutto il territorio nazionale deve essere privilegiata l’agricoltura biologica certificata e controllata.
• La quantità della produzione deve essere garantita, privilegiando tuttavia la qualità e la salute del consumatore.
• Deve essere promossa la produzione con materie prime d’eccellenza.
• È essenziale istituire un sistema di controlli, da parte di autorità indipendenti e istituzionali, su tutte le fasi della filiera, dalla scelta dei semi, alla semina, alla coltivazione, al raccolto, alla trasformazione, alla conservazione, alla vendita al dettaglio.
• Tutti i prodotti alimentari dovrebbero essere contrassegnati da una certificazione di qualità.
• Ogni prodotto alimentare deve avere indicazioni chiare, non solo dei componenti, della data di produzione e di scadenza, ma di tutte la fasi della filiera produttiva.
• Ogni surrogato, eccipiente, additivo o conservante all’interno del prodotto deve essere chiaramente evidenziato.
• La qualità e l’efficienza del sistema alimentare devono sottostare ed essere garantite da accordi fra produttori e consumatori.
Riteniamo importante che anche nelle scuole e nelle mense, iniziando dagli ospedali, sia fatta una scelta consapevole e salutare, favorendo i prodotti locali e la filiera breve, per tutelare i cittadini e salvaguardare il sistema produttivo locale. Questo progetto così complesso non può naturalmente realizzarsi se non vi sarà una collaborazione di intenti fra istituzioni, organizzazioni dei produttori e consumatori. L’invito è quello di operare scelte consapevoli per stringere un patto tra chi produce e chi consuma, chiedendo una normativa di tutela del cittadino. La dieta mediterranea è un bene prezioso, “patrimonio immateriale” per l’UNESCO. L’American College of Cardiology ha dichiarato che la dieta mediterranea è in grado di favorire “una diminuzione della mortalità da tutte le cause, un minor rischio di malattie cardiovascolari e di cancro, ed ha un ruolo benefico su diabete tipo 2, obesità addominale, lipidi e livelli di pressione arteriosa”. La piramide alimentare, rivisitata globalmente con il richiamo alla qualità degli alimenti, attualizza l’importanza della dieta mediterranea.