Psychosocial issues in heart failure patients: cognitive impairment
Valentina D’Andria 1, Andrea Passantino 2, Simona Spaccavento 3
1 Ambulatorio di Cardiologia, Distretto Socio Sanitario 2 e 3, ASL Brindisi
2 UO Cardiologia Istituti Clinici Scientifici Maugeri IRCCS, Istituto di Cassano delle Murge
3 UO di Neurologia, Neuro-riabilitazione ed Unità Spinale, Fondazione S. Maugeri, IRCCS Cassano delle Murge
a nome del Gruppo Ambulatori Scompenso Regione Puglia
Abstract
Deterioramento cognitivo (DC) è frequentemente osservato in pazienti con scompenso cardiaco cronico (SCC). La prevalenza riportata in letteratura varia dal 30 all’80%, in funzione delle popolazioni studiate e dei metodi di misurazione utilizzati. I pazienti più colpiti da DC sono, comunque, i più anziani e quelli con malattia cardiaca più avanzata. I principali meccanismi fisiopatologici alla base dell’associazione tra SCC e DC sono l’ipoperfusione cerebrale e la malattia cardioembolica. Le due condizioni causano danni strutturali cerebrali, come iperdensità della sostanza bianca, infarti lacunari, atrofia cerebrale, e di conseguenza DC. I pazienti con DC hanno ridotta capacità di autogestione e generalmente una peggiore prognosi, con aumentato rischio di re-ospedalizzazioni e di mortalità. Non esistono dati sull’effetto dei trattamenti farmacologici dello scompenso cardiaco sul DC, mentre controversi sono gli effetti della terapia chirurgica con trapianto di cuore od impianto di assistenza ventricolare. Tra gli interventi non farmacologici l’esercizio fisico sembra avere effetti favorevoli, oltre che sulla capacità funzionale anche sulla performance cognitiva.
Parole chiave: Scompenso cardiaco, Deterioramento cognitivo strumenti di valutazione cognitiva, Neurocardiologia.
Abstract
Cognitive impairment (CI) is often observed in patients with chronic heart failure (CHF). Its prevalence, reported by medical literature, range from 30 to 80%, depending on the study population and the definition of CI. However older patients and those with more advanced stages of disease are most often involved. The main pathophysiological links between CI and CHF are the low cerebral perfusion and the cardioembolic disease. Both states cause cerebral impairment, with strokes and cortical atrophy and, consequently, CI. Patient with CI have impaired self-management skills and worst prognosis, with increase risk of hospitalization and mortality. There is paucity of data about the effect of medical therapy for CHF on CI, meanwhile controversial effects of surgical procedures, like heart transplant and left ventricular assistance device implantation, are reported. Among non-pharmacological therapies, exercise is expected to have beneficial effect on cognitive performance beyond that on functional capacity.
Key words: Heart failure, Cognitive impairment, Neuro-Cardiology.