Osimertinib induced venous thromboembolism in lung cancer? A challenging clinical case


Tromboembolismo venoso in corso di terapia con osimertinib nel carcinoma polmonare. Un intrigante caso clinico
Tiziana Leopizzi 1; Agnese Maria Fioretti 1
1 Dirigente medico cardiologo Istituto Tumori di Bari

Abstract

Il tromboembolismo venoso è la seconda causa di morte nel paziente oncologico, dopo la progressione della malattia stessa, con una incidenza fino al 20%. Negli ultimi due anni i nuovi anticoagulanti orali hanno dimostrato efficacia esicurezza anche in oncologia. Il limite vero rimane la possibile interazione con i trattamenti antitumorali. Osimertinib è stato approvato per la terapia del carcinoma polmonare non a piccole cellule positivo per la mutazione T790M dell’EGFR resistente agli Inibitori delle tirosinchinasi di prima e di seconda generazione, ma tuttora poco è noto circa il suo effetto protrombotico. In questo caso clinico presentiamo una paziente con carcinoma polmonare in terapia con osimertinib e trombosi venosa profonda degli arti inferiori risolta senza effetti collaterali con edoxaban, un anticoagulante orale diretto. Ipotizziamo che, da una parte il tromboembolismo venoso sia un possibile danno vascolare tossico da osimertinib, vista la stretta relazione temporale, e che, dall’altra, edoxaban sia una scelta terapeutica maneggevole, sicura ed efficace anche in pazienti con cancro in fase attiva.

Parole chiave: Carcinoma polmonare; Osimertinib; Anticoagulanti orali diretti; Tromboembolismo venoso.

Abstract

Parole chiave: Carcinoma polmonare; Osimertinib; Anticoagulanti orali diretti; Tromboembolismo venoso.  Venous thromboembolism is the second leading cause of mortality among cancer patients, with a 20% incidence, after the progression of cancer itself. In the last two years clinical trials have studied direct oral anticoagulants also in the oncological clinical setting with promising results in efficacy and safety. Osimertinib has been approved for the treatment of EGFR T790M mutation-positive non small cell lung cancer resistant to first- and second-generation EGFR tirosin kinase inhibitors. However, little is known about venous thromboembolism induced by osimertinib. Here, we report the case of a woman with lung cancer treated by osimertinib who developed deep vein thrombosis of the common femoral right vein, successfully treated wih edoxaban. In conclusion, on one side deep vein thrombosis is a possible side effect of osimertinib, on the other side edoxaban is a new practical, effective and safe therapeutic option also in active cancer patients.

Key words: Lung cancer; Osimertinib; Direct oral anticoagulants; Venous thromboembolism.


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